Scrivono gli antichi cronisti che i primi Normanni, quando, provenendo dalle brumose giogaie dell’Irpinia, si affacciarono alle luminose contrade bizantine dell’antica Daunia, popolose per il gran numero di città e castelli e ricche di campi coltivati e di sole, se ne innamorarono e ritornarono indietro ad esaltare le meraviglie di questa “Terra del Catapano” o “Catapanata”, che continuarono, poi, a chiamare sempre così, anche dopo averne portato a termine la conquista, perpetuandone il nome nei secoli successivi. Da allora, la Capitanata ha sempre continuato a mantenere immutata la propria identità amministrativa e può, quindi, essere a buon diritto considerata una delle province storiche del Mezzogiorno continentale.
... Alla Capitanata, alle sue rappresentazioni cartografiche, alle descrizioni geografiche ed alle relazioni dei tanti viaggiatori che ebbero modo di percorrerla tra XVII e XX secolo è stata dedicata questa mostra, intitolata, appunto, Capitanata… in carta ed articolata nelle tre sezioni - Le immagini, Le ‘descrittioni’, Gli ‘itinerari’ - collegate concettualmente tra loro ed ordinate secondo il criterio cronologico dal Medioevo sino al Novecento.
Nella prima sezione, le differenti interpretazioni del paesaggio geografico sono state esposte mediante rappresentazioni cartografiche di differente contenuto tematico.
... La seconda sezione costituisce il completamento della precedente: qui, però, le informazioni sono mediate dalle impressioni e dalle osservazioni personali dei tanti geografi e storici che, con motivazioni e in tempi differenti, si sono trovati ad attraversare le terre di Capitanata.
... La terza sezione raccoglie le impressioni di viaggio di quanti dall’Europa “civile” scesero verso le terre del silenzio.